Il territorio

IL MARE DELL’UMBRIA…
LO ABBIAMO SOTTO AI PIEDI!

Milioni di anni fa il mare copriva l’intero territorio dove crescono le nostre viti, ancora oggi passeggiando in vigneto si trovano fossili di ostriche e conchiglie a testimoniarlo.

Questi ritrovamenti, affascinanti e inaspettati, affiorano da un suolo argilloso e sabbioso molto variabile a distanza di pochi metri, l’argilla trattiene l’acqua e i nutrienti e la sabbia riduce i ristagni idrici. Questa variabilità lo rende accogliente per la vita sia animale che vegetale che si manifesta in una grande biodiversità di essenze erbacee e arboree.

In vigneto, che manteniamo spontaneamente inerbito, troviamo Sulla, mentuccia selvatica, Inula, tarassaco, iperico, e molte altre essenze erbacee. Nelle siepi e nelle bordure nelle immediate vicinanze del vigneto troviamo biancospino, more di rovo, pruno selvatico, corniolo, olmi, sorbi, querce, noci, ciliegi selvatici e marasche. Al tramonto e all’alba è facile incontrare la volpe, l’istrice e il tasso che, insieme ai cinghiali, non disdegnano la nostra uva. Anche il lupo ha fatto ritorno nei numerosi boschi che circondano l’azienda. C’è una grande varietà di insetti come coccinelle, api terricole, cavallette, mantidi religiose che a loro volta insieme ai frutti forniscono cibo a molti uccelli, pettirossi, cinciallegre, rondini, rondoni, gruccioni, picchi verdi, upupe, colombacci, tortore e molti altri spesso predati da gheppi e poiane che volano instancabili sopra l’azienda.

Il terreno è esposto a Sud-Ovest a circa 200 metri di altitudine su una delle prime colline che si affaccia sulla media valle del Tevere, l’esposizione ottimale e la costante ventilazione aiutano nella gestione a ridotto impatto del vigneto e la maturazione ottimale delle uve.

La scelta di condurlo in Biologico, siamo in conversione dal 2021, è solo la conseguenza del rispetto per quanto ci circonda.

Dal dizionario corografico dell’Italia scritto da Amato Amati nel 1875

Calvi dell’Umbria
…il suo territorio si distende parte in monte, ove abbonda di ghiande e di ubertosi pascoli, e parte in colli coperti da numerosi vigneti ed uliveti da cui si ritraggono copiosi prodotti; è fertile altresì in cereali.

PER GLI APPASSIONATI, LA PAROLA AL GEOLOGO LUCA RACANICCHI:

“L’elemento litologico affiorante nell’area di studio corrisponde ad alternanze di sabbie limose e sabbie argillose grigio-giallastre, passanti ad argille sabbiose da giallastre-avana fino a grigiastre; tali sedimenti possono essere localmente intercalati a depositi sabbioso-arenacei e bancate di calcari concrezionali, a volte tipicamente travertinosi.  Come accennato, le sabbie limose ed argillose sovrastano alternanze di argille sabbiose e sabbie argillose coeve e, nel complesso, si tratta di sedimenti a giacitura da sub-orizzontale a lenticolare, leggermente immergente verso Sud, di facies da marino-costiera a salmastra, legati al dominio deposizionale del ciclo trasgressivo plio-pleistocenico inf”.

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